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Regole del golf e livello di conoscenza necessario.

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Le regole del gioco del Golf sono alquanto complicate, ammettiamolo. Per alcuni sono anche una delle ragioni che disincentivano l’approccio a questo sport. Per altri contribuiscono a generarne il fascino. Il ‘quadro normativo’ derivante dalla modernizzazione avvenuta nel 2019, proprio per renderle più semplici da capire e applicare, resta purtroppo ancora alquanto complesso.

Infatti, senza entrare troppo nei dettagli e solo a titolo indicativo:

Francamente anche con l’avvento di questa ‘semplificazione’ è difficile pretendere che chiunque desideri giocare a Golf possa avere una buona conoscenza delle regole.

Si tenga anche presente che, volendo ampliare il ‘quadro’, si possono aggiungere anche: la Normativa Tecnica, il Manuale World Handicap System (ex EGA System ante 2019) e soprattutto, in questo periodo di pandemia, il Protocollo F.I.G. per contrastare e ridurre i rischi di contagio da Covid-19.

Tuttavia, per giocare a Golf è necessario:

Quanto al primo punto, premesso che stiamo parlando di Golf amatoriale e non professionistico, per determinare l’entità del livello di conoscenza necessario si potrebbe fare una distinzione fra:

Per General Play ci riferiamo al gioco ‘ricreativo’, tra amici, quello per intenderci con in palio la ‘birretta’. Da non confondere con quello che recentemente è diventato, pur portando infelicemente lo stesso nome (giusto per generare ulteriore confusione, sic!), ciò che prima era l’Extra Day Score[1]. In questo caso è sufficiente la conoscenza di alcune regole basilari e, all’interno delle stesse, della loro applicazione nella formulazione più semplice. Per esempio: campo giocato come si trova, palla giocata come si trova (e fin qui non si sbaglia mai!), palla persa, fuori limite e ingiocabile, impedimenti, ostruzioni e relativi droppaggi.

Per il gioco ricreativo, pertanto, si potrebbe accogliere quanto recentemente disposto dalla F.I.G. con la Circolare n. 15 del 21 aprile 2021, secondo cui per i neofiti non è più necessario il superamento del test sulle regole del Golf al termine del relativo corso indetto dal Circolo, pur rimanendone obbligatoria la frequenza.

Per la gara di Circolo, trattandosi appunto di una competizione, anche fosse solamente la c.d. ‘Coppa Fragola’, il livello minimo di conoscenza delle regole dovrebbe necessariamente alzarsi: oltre a un approfondimento delle regole sopra citate ne andrebbero conosciute altre come, ad esempio: identificare la palla, alzarla e marcarla, il consiglio, palla sbagliata, giocare da un posto sbagliato, le aree di penalità e le altre forme di gioco. Qualora sorgesse un dubbio poi è sufficiente chiamare l’arbitro per ottenere un ruling o giocare due palle (Reg. 20.1c(3)), non serve altro.

Per le gare in questione pertanto apparrebbe meno condivisibile la sopracitata disposizione F.I.G. che, per favorire ulteriormente l’accesso ai neofiti, permette l’ottenimento dell’Handicap Index 54 e la possibilità di svolgere le gare senza aver superato il test sulle regole[2]. Se il test rappresenti un deterrente all’ingresso nel mondo del Golf di nuovi giocatori che desiderino svolgere le gare è discutibile (i problemi dell’approccio al golf sono altri ed è un tema su cui torneremo), appare ancor meno plausibile confidare sulla regolarità di una gara svolta da giocatori che non conoscono bene le norme di gioco.

Infine, per le gare agonistiche dei dilettanti, e quindi ci riferiamo alle gare dal livello ‘nazionale’ in su, ovviamente si dovrebbe possedere una ottima conoscenza di tutte le regole e quindi, a maggior ragione e per quanto sopra esposto, la necessità di essere sottoposti al test appare imprescindibile.

Ricordiamoci sempre, infatti, che le gare di Golf si differenziano e si caratterizzano, rispetto ad altre competizioni sportive, per la mancanza della supervisione costante dell’arbitro. Conseguentemente, per garantire la regolarità del gioco, ci si affida alla conoscenza delle regole da parte del giocatore.

Questo è il motivo, a parere di chi scrive, della necessità del superamento dell’esame sulle regole nel Golf per svolgere qualsiasi tipo di competizione, cosa che non si renderebbe necessaria per altri sport.

Per concludere, ammesso sia corretta e condivisibile la triplice distinzione riferita al primo punto riguardante il livello necessario di conoscenza delle regole a seconda della situazione indicata, per giocare a Golf bisogna assolutamente rispettare anche e soprattutto il secondo punto, quello che è considerato il ‘minimo comune denominatore’ del Golf, imprescindibile e inderogabile a qualsiasi livello e che non necessita di alcun studio particolare.

Quale immaginate che sia?

Lo ‘Spirit of the Game’, ovviamente.

Altrimenti non è Golf, è altro.


[1] La stessa ‘Guida Sintetica, Regole dell’Handicap, World Handicap System’, ed. 2020 FIG, versione 1.2., definisce che il General Play è il gioco di “quando non viene disputata una gara organizzata e i giocatori stanno giocando o un giro fuori gara o una gara non ufficiale (non organizzata da un circolo o un ente autorizzato)”.

[2] V. Guida sintetica, Regole dell’handicap, World Handicap System’, ed. F.I.G. 2020, versione 1.5, sezione E.

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