Come già accennato nell’articolo precedente uno dei princìpi a cui si ispira lo ’Spirit of the game’ nel Golf è quello di ‘agire con integrità’.

Il manuale delle Regole, al punto 1.2a, per spiegarsi meglio riporta alcuni esempi quali: attenersi alle Regole, applicare tutte le penalità, essere onesti in tutti gli aspetti del gioco.

Tale principio, al quale ci si dovrebbe ovviamente ispirare e attenere in tutti gli sport, nel Golf si caratterizza maggiormente per la mancanza costante, e in certi casi addirittura nulla, della presenza di una figura deputata a controllare il regolare svolgimento della competizione, cioè dell’arbitro.

Dato che ciò avviene nella maggior parte delle gare professionistiche, per gli amateur non si può certo pretendere che ogni flight durante una gara sia controllato da un arbitro. E questo vale ovviamente anche per il general play, cioè anche quando giochiamo ‘fuori gara’ tra amici (e magari con in palio la solita birretta).

Quindi, per la maggior parte dei casi, il ‘regolare’ svolgimento del gioco del Golf, a qualsiasi livello e sia in gara sia tra amici fuori gara, è rimesso sostanzialmente all’’integrità’ del giocatore stesso.

Per quanto nella vita e in alcuni sport sembrino oggigiorno apparire vincenti i valori della furbizia e della disonestà (basti pensare nello sport al calciatore che simula un fallo in area: dovrebbe essere radiato, altro che cartellino giallo!) per esperienza ho notato che c’è sempre un vantaggio a essere onesti nel Golf, e spesso anche nella vita.

Al golfista cui viene irrogata la sanzione federale della sospensione dalle gare per diversi mesi per aver commesso un atto fraudolento rimarrà per sempre, dico per sempre, il marchio del disonesto (salvo cambiare Circolo o cambiare sport, ma le voci corrono…). Avrà sì pagato con la pena per il suo comportamento illecito, ma non riuscirà più a recuperare la sua reputazione. Rimarrà ‘ladro’ per sempre.

Per contro, il giocatore che abbia rinunciato a una vittoria in gara (ma anche fuori gara) per essersi auto inflitto una penalità (magari anche non vista dagli altri giocatori) godrà di eterna massima reputazione.

Beh, ci sarà sicuramente quello che gli darà del fesso, ma quello non è un vero golfista…

E non c’è coppetta o birretta vinta che valga di più che godere di un’ottima reputazione, come persona e come giocatore.

Senza integrità non è più Golf, è altro.

Influgolfer

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